L’ascolto è reso effervescente dal drumming di Bandello che incalza le tracce spostandone sempre il climax che viene ritardato all’infinito. Per questa seconda prova con il combo Bar Tritolo troviamo come novità la chitarra di Giancarlo Bianchetti.
In generale l’approccio al materiale è ruvido e fantasticamente intriso di un anima rock.(…)
In sintesi un progetto che mantiene le promesse e che innesta la voglia di aprire le orecchie e la mente verso territori inesplorati, per rimanere con lo sguardo attonito, come il protagonista del film i Quattrocento Colpi di François Truffaut quando osserva per la prima volta il mare
(Nicola Barin – Jazzconvention.net)
In queste dieci tracce, battesimo per l’etichetta, articolate ma non arzigogolate, si sente pulsare tutto l’eclettico background di Bandello, che ha spaziato in carriera dal rock al jazz, dall’hardcore punk alla musica balcanica, dal pop al reggae con tutto quello che può starci in mezzo.
(Nazim Comunale – Blow Up)
La musica è all’insegna del coraggio e del dialogo senza riferimenti preconfezionati. (…) Si può parlare di Jazz? Se con jazz s’intende un linguaggio che ha sempre saputo liberarsi dalle convenzioni, forse in qualche modo sì. (…) I musicisti e l’ascoltatore procedono in luoghi immaginifici in cui assoli, pedali ritmici e lunghe ostinazioni armoniche di sapore low-fi possono diventare spunti irrinunciabili per svilupparsi o sciogliersi in paesaggi del tutto differenti.
(Luigi Sabelli – L’Arena)
Combinano le visioni più sperimentali del jazz moderno con tracce di rock progressivo, temi klezmer e atmosfere oniricamente psichedeliche, il sassofono di Bittolo Bon guizza ambizioso tra le due chitarre che in qualche occasione gli fanno il verso, in altre gli si contrappongono in un turbine contagioso e coinvolgente. Bandello (…) conduce il gioco da dietro i suoi tamburi e riesce a trasmettere molte delle sue percezioni in un misto di atmosfere scontrose e di momenti di ampia serenità.
Il risultato è appagante e ben confezionato, con musica creata nella maniera viscerale e umana di cui stiamo perdendo l’abitudine.
(Joyello Triolo – Fardrock )
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